Gli energy drinks sono la bevanda dei giovani?

Il troppo stroppia, anche quando si tratta di bevande energetiche. La maggior parte dei giovani consuma abitualmente bevande energizzanti, ma molti di loro non conoscono i rischi legati al loro consumo. Ma c’è un limite a tutto, anche agli energy drinks e in questo articolo ti spieghiamo il perché.

Il primo energy drink arrivato in Occidente è probabilmente quello partorito dall’immaginazione di Uderzo e Goscinny, ossia la pozione magica della tribù gallica di Asterix e Obelix. Peccato fosse solo il frutto di menti fantasiose. Sui nostri scaffali sono però arrivate realmente delle bevande energetiche. Questi prodotti, chiamati anche energy drinks, sono prevalentemente a base di zuccheri e sostanze stimolanti, come caffeina e taurina, ma anche ginseng carnitina, e diverse vitamine (B6, B12, niacina, acido pantotenico), di cui solo per la B12 è ipotizzabile una carenza nelle diete vegane o vegetariane non adeguatamente integrate.

La Lipvitan DTM, lanciata in Giappone nel 1960 dalla Taisho Pharmaceuticals, è considerata la prima bevanda energetica messa in commercio. In Europa, la diffusione degli energy drink ebbe inizio con la Red BullTM, una bevanda energetica contenente taurina, prodotta nel 1987 in Austria, e diventata popolare in tutto il mondo, tanto che il suo successo commerciale ha portato alla nascita di innumerevoli bevande simili nel mercato mondiale.

Perché sono così amate?

I motivi che spingono i giovani a consumare queste bevande sono principalmente legati all’effetto stimolante indotto e alla convinzione che aumentino la performance fisica e che diminuiscano la sensazione di fatica. Inoltre, il marketing, il design del brand, le pubblicità che ricorrono alle figure di celebrità note, risultano molto accattivanti ed attraenti per il mondo dei giovani. In ogni caso vi è un discreto numero di evidenza scientifiche che mostrano l’efficacia di questi prodotti negli sport aerobici di alta intensità.

Ci possono essere reazioni avverse a seguito del loro consumo?

Non esistono alimenti il cui consumo non abbai controindicazioni, nel caso degli energy drinks un aspetto da tenere in considerazione è quello della presenza di zuccheri che possono portare ad aumento di peso o peggiorare la situazione per persone diabetiche. La gamma di reazioni avverse che interessano i giovani è piuttosto ampia e spazia dall’avere lievi disturbi del sonno a reazioni molto più gravi. Le reazioni avverse sono sostanzialmente legate all’assunzione di caffeina e iniziano quando si introducono più di 200 mg di caffeina, equivalenti a 2-3 tazzine di caffè, e diventano progressivamente più severe all’aumento della dose consumata, soprattutto quando questa supera i 400 mg di caffeina (corrispondenti a 4-5 tazzine di caffè).
Gli effetti sfavorevoli minori includono insonnia, agitazione, cambiamenti d’umore, mal di stomaco e di testa, mentre un eccessivo consumo di caffeina può provocare problemi cardiovascolari, come palpitazioni e tachicardia oltre a patologie del fegato e dei reni.

In un’indagine svolta sulla popolazione italiana del sud Italia è stato dimostrato che solo il 13% dei ragazzi intervistati (15-19 anni) era consapevole che bere energy drinks equivaleva a bere caffè, mentre per la maggior parte del gruppo (56,9%) era equivalente a bere bevande gassate o bevande per la reintegrazione dello sportivo.

La situazione è aggravata dal fatto che, spesso, gli energy drink vengono consumati insieme a bevande alcoliche e una recente metanalisi ha rivelato che questo abbinamento stimola maggiormente l’introduzione complessiva di alcol.

 C’è un limite per il consumo di energy drink?

Considerando le potenziali reazioni avverse associate al consumo di energy drinks è importante che il consumo di queste bevande venga limitato, soprattutto per i più giovani (meno di 12 anni), e che per i maggiorenni non vengano consumate in associazione ad altre bevande alcoliche. Sarebbe quindi necessario promuovere una corretta informazione e educazione sul consumo di queste bevande.

 

 

 

 Bibliografia
Jagim AR, Harty PS, Tinsley GM, Kerksick CM, Gonzalez AM, Kreider RB, Jager R, , Smith-Ryan AE, Stout JR, Campbell BI, Van Dusseldorp T, Antonio J.  International society of sports nutrition position stand: energy drinks and energy shots.  J.  Int Soc Sports Nutr 2023; 20, 2171314

Nadeem IM, Shanmugaraj A, Sakha S, Horner NS, Ayeni OR, Khan M. Energy Drinks and Their Adverse Health Effects: A Systematic Review and Meta-analysis. Sports Health. 2021; 13:265-277.

Ruiz LD, Scherr RE. Risk of Energy Drink Consumption to Adolescent Health. Am J Lifestyle Med. 2018; 27;13:22-25.

Zucconi  S, Volpato  C,  Adinolfi  F,  Gandini  E,  Gentile  E,  Loi  A,  Fioriti  L. “Gathering  consumption data  on  specific  consumer  groups  of  energy  drinks”.  2013:EN-394 (https://www.efsa.europa.eu/en/supporting/pub/en-394)

Flotta D, Micò R, Nobile CGA, Pileggi C, Bianco A, Pavia M. Consumption of Energy Drinks, Alcohol, and Alcohol-Mixed Energy Drinks Among Italian Adolescents. Alcohol Clin Exp Res. 2014; 38:1654-1661.

 

Redatto da:
Rossella Dodi, Biologa nutrizionista

Filippo Rossi, Ricercatore in Nutrizione Umana
Facoltà di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali
Università Cattolica del Sacro Cuore