Compiti delle vacanze: sono il vero tormentone dell’estate. Sia per i ragazzi, sia per i genitori. Esiste un modo per gestirli, senza entrare ogni giorno in collisione con i propri figli? Secondo Paola Scalari, psicoterapeuta dell’età evolutiva e scrittrice, «i genitori dovrebbero assumersi il ruolo di “organizzatori”. E questo vale sia per i bambini delle elementari, sia per quelli delle medie». In prima battuta, quindi, meglio non trasformarsi in madri o padri con il fucile puntato, all’insegna del «se non fai i compiti, non esci». Non solo. «Altra regola fondamentale: ormai la maggioranza delle famiglie non va in vacanza per mesi interi: di solito al massimo tutto si riduce a un paio di settimane. Bene, evitiamo assolutamente che lo spazio-vacanza, al mare o in montagna, sia assillato anche dai compiti. I libri scolastici, in quel periodo, vanno proprio lasciati a casa».
Alle elementari
I genitori devono aiutare i piccoli più che altro a organizzarsi, scegliendo con loro l’orario (magari nelle ore più calde?) e il tempo giornaliero che va dedicato allo studio. «Va tenuto presente che i bambini sono pur sempre in ferie.
I compiti delle vacanze hanno la funzione di un ripasso, per tenerli allenati e farli esercitare sul programma svolto. Quindi, sarebbe una buona regola non partire in quarta immediatamente alla fine della scuola, obbligando i bambini a mettersi sotto, al grido del ben noto “così non ci pensi più”. Diventa un’operazione inutile, in quanto tutto quel lavoro concentrato all’inizio viene presto dimenticato e non serve molto». Ma dobbiamo aiutarli? «L’aiuto può esserci quando e se richiesto. I compiti delle vacanze rappresentano un’ulteriore prova per stimolare nei ragazzi l’acquisizione di un concetto importante a livello psicoeducativo: ossia l’autoresponsabilizzazione. Quindi, il controllo dei genitori va fatto saltuariamente, tipo ogni dieci giorni: solo così i piccoli riusciranno a imparare ad autogestirsi, accollandosi le loro responsabilità». La domanda a questo punto è inevitabile: e se si scopre che non hanno aperto libro? «Si può riprenderli, certo, ma non sostituirsi a loro, negli ultimi giorni prima della scuola, facendo di fretta (magari al loro posto) i compiti assegnati. Andranno a scuola così. Prenderanno un brutto voto? Una nota dalla maestra? Faranno una brutta figura? Pazienza. Impareranno a loro spese ed è più facile che in futuro la cosa non si ripeta più».